Di nasi, ciglia e braccia


E poi ci sono quelle volte che non me le aspetterei mai.
Quei momenti in cui un po' desidero che accada qualcosa,
e un po' spero che non succeda proprio un bel nulla.
Nell'incertezza vorrei potermi voltare, e magari anche defilarmi di nascosto.
Trovare magari un bel posticino al riparo.
Ma sono quei momenti che succedono, che non si scelgono,
e la loro naturale inevitabilità non lascia scampo alcuno.
Accadono e basta, come dei piccoli traumi felici.

E allora cosa fai?
Io mi abbandono, giusto un po' per vedere cosa accade.
Ma mentre lo faccio controllo me stessa.
Per cosa?
Per essere sicura di mantenere alta la guardia e salda la distanza.
Anche se lo so già che il controllo non è sempre una certezza.
Forse non lo è mai.

E poi c'è il tempo che passa.
Sempre lui.
E quando questo è passato,
e quei momenti sono diventati ricordi,
di nasi che si sfiorano,
di ciglia che si accarezzano
e di braccia che un po' si incrociano,
allora sono felice di avercela fatta.
Di non aver trovato un nascondiglio,
di aver provato ad esserci,
di aver contribuito alla magia,
di non aver temuto il caos.
Di aver danzato forte.